Come creare lo spazio dal quale tutto parte
Scritto il 8 Gennaio 2020
Ci pensavo proprio l’altro giorno. Faccio il mea culpa.
Ero appena tornato a casa da una giornata di duro lavoro e come tutte le sere quando varco quella porta, Anna e Raffaele mi corrono incontro con due sorrisi che sciolgono l’anima, mi accolgono, facendomi sentire subito l’uomo più felice del mondo.
Vado verso mia moglie, tra i loro abbracci, le do un bacio fugace, scambiamo qualche parola, ma i piccoli pretendono la mia attenzione. Anna mi trascina nella cameretta, dove ha appena montato un finto ristorante. A quel punto un’insana abitudine mi frega.
Mentre la mia chef preferita mi prepara una pizza senza glutine, tutta per me, io che faccio? Tiro fuori il telefono e controllo le notifiche appena arrivate. La chef sparisce e restano solo le posate, i piatti e uno stupido padre con lo sguardo sfocato.
( ti consiglio di guardare questo spot che pubblicai un po’ di anni fa su facebook e che stimolò quasi 70.000 condivisioni : https://www.facebook.com/ilcinemainsegna/videos/10151504298390365/ )
Papà la pizza è pronta …Papààà– urla più forte Anna- la pizza è pronta !!
Allora rinsanisco, esco dalla trance, mi prendo qualche secondo per i miei sensi di colpa e mangio la pizza senza glutine (di plastica) più buona di sempre. Sul visino di Anna ritorna il sorriso e la mia anima torna presente.
Quante volte facciamo questo sbaglio diventando “disintegratori sociali” ?
Quante volte, lo spazio tra lo stimolo (le notifiche che arrivano) e la risposta (prendere il telefono per guardare) è così breve da farci cadere nelle più subdole abitudini, trascurando ciò che conta davvero ? Un amico ? Il nostro partner? Un’esperienza? Il qui ed ora?
Molta della nostra felicità è nella capacità allargare quello spazio. Di saper resistere agli istinti. Il massimo sarebbe fluttuare in quello spazio, in assenza di gravità, quasi come degli imbambolati! Fluttuare in uno spazio fatto di innumerevoli risposte.
Invece cosa accade quando non riconosciamo l’importanza di questa distanza, tra lo stimolo e la risposta? Una quasi vergogna umana. Dal classico esempio della persona che insulta l’automobilista, solo perché è indeciso su quale incrocio prendere, al capo che risponde male alla richiesta di aiuto del collaboratore. Ma anche “leggerezze” più sottili e invisibili, come permettere ai propri bambini di giocare con un tablet o un telefono (basta che stiano tranquilli), oppure vestire sempre e solo di “marca” perché così fan tutti.
Per alcuni sembra che tra lo “stimolo” e la “risposta” lo spazio sia azzerato. I casi più critici sono quelli delle dipendenze. Se decido di farmi l’ennesima dose, non sto riflettendo, non penso a quanto male mi faccia a lungo termine, vado dritto alla risposta che in quel caso è prendere la droga (qui ci viene in aiuto questa scena tratta da Lost)
Più c’è spazio più riesco a pensare a lungo termine investendo sul mio benessere futuro. Chi in passato è riuscito a resistere ai propri istinti, oggi se la gode.
Ma questo spazio ce lo abbiamo tutti ? Anche quella testa di …….. a cui sto pensando?
Mi dispiace contraddirti, ma la risposta è si ! (a meno che non ci siano problemi di grave natura psicologica ma questo è un altro conto).C’è chi ce l’ha più piccolo e chi più grande, ma tutte le persone “sane” di mente hanno capacità di riflessione, valutazione e scelta.
Chi agisce immediatamente dopo un evento esterno senza metterci un “granello di sale” ha uno spazio tra lo stimolo e la risposta infinitamente piccolo, ma ce l’ha, esiste. Esattamente al lato opposto troviamo personaggi del calibro di Gandhi, capaci di incassare senza rispondere per poi scegliere una reazione non violenta che non danneggi se stesso e neppure gli altri. Quanta disciplina, saggezza e capacità di leadership c’è in questo?
Da cosa dipende l’ampiezza dello spazio tra lo stimolo e la risposta? Perché alcuni prima di rispondere istintivamente, riflettono e scelgono i comportamenti più appropriati ed altri no?
Lo spazio di riflessione può dipendere dalle “legnate” che abbiamo preso nel corso della nostra vita. Più abbiamo imparato dalle esperienze negative a non fidarci degli altri (e di noi stessi) più siamo portati a reagire subito e istintivamente. Chi generalmente mette più spazio di riflessione e scelta è perché ha imparato a fidarsi del mondo che lo circonda (alcuni sono stati fortunati, altri hanno fatto un percorso di ristrutturazione emotiva).
Anche se mi sforzassi di non rispondere istintivamente (mordendomi la lingua), come faccio a sapere qual è la scelta giusta da fare, se mi mancano le informazioni, la conoscenza, l’esperienza ?
La verità è che se tu conoscessi davvero te stesso e cosa è importante per te, questa domanda no la faresti. La dura verità è che la maggior parte delle persone non sa cosa vuole davvero dalla vita, quali sono le priorità e lo scopo a lungo termine. Così cerca di riempire questo vuoto con le conoscenze, le abilità, gli oggetti e le competenze, ma prima o poi si ritrovano con un mucchio di “scelte” che non volevano.
Allora come mai alcune persone sono così brave a rispondere a ciò che accade, istintivamente e velocemente senza mai sbagliare le loro previsioni ?
I motivi possono essere due. Da un lato esistono persone che hanno una sensibilità innata, che va oltre l’ordinario, oltre i 5 sensi. Sono talmente brave a percepire segnali, energie e sensazioni che non hanno bisogno di quello “spazio”, ma loro sono lo “spazio”. E’ il caso dei numerosi Maestri che la storia racconta. Dall’altro lato esistono persone (io ritengo di essere una di queste) che si sono allenate per allargare lo spazio magico tra la realtà esterna e la risposta che le diamo.
La scelta. Che grande potere che abbiamo!
Qui elenco solo alcune decisioni che ho preso negli anni, con la pace nel cuore grazie al fatto di aver ampliato lo spazio di reazione
–Ho lasciato una donna con la quale discutevo continuamente dopo 9 anni di fidanzamento e ad un passo dal matrimonio. Non avevo idea di cosa sarebbe accaduto dopo, ma sapevo cosa volevo e l’ho trovato: una donna straordinaria con cui ho costruito la mia famiglia e con la quale vivo da 14 anni.
-Ho smesso di fumare, ho smesso di ingerire schifezze e fare male al mio corpo
-Ho smesso di pianificare le mie giornate in maniera quasi maniacale, pur avendo avuto una educazione rigida orientata al perfezionismo e all’iperattività. Ho scelto di dedicare spazio solo alle poche attività cruciali per la mia vita e avere più tempo per non fare “niente”.
-Pur essendo un professionista apprezzato con una posizione economica invidiabile ho deciso di lasciare una carriera sicura e uno stipendio annuale a 6 cifre facendo un salto nel vuoto e tutto questo nonostante fossimo in un momento di estrema incertezza. Solo dopo qualche anno quel vuoto si è rivelato una mano dal cielo.
-Sono riuscito a tagliare le carte di credito in pochi anni e passare da una posizione di debito ad una posizione di cash flow grazie ad una serie di scelte ragionate e per niente impulsive. Ho smesso di acquistare cose inutili e ho cominciato a fare piccoli investimenti fino a trovarmi con delle entrate attive e un solido patrimonio
–Con la forza dell’esempio ho attirato collaboratori, clienti, amici e follower che seguo e mi seguono in una costante crescita continua.
Potrei raccontarti altro, ma non per “farmi bello”, anzi ti confesso che sono in soggezione a parlarti di me, eppure la sola idea che questa condivisione possa aiutarti a comprendere l’importanza di questa necessità “allargare lo spazio”, mi fa stare bene. Come vedi c’è un comune denominatore in tutti gli eventi che ti ho raccontato e si tratta del “coraggio”. Per vivere la vita desiderata, oggi ci vuole coraggio.
Il coraggio di puntare in alto, ma nello stesso tempo di rivedere le tue aspettative perché spesso, sono “false” ed “indotte” da altri. Ci vuole il coraggio di scegliere quello che all’apparenza potrebbe sembrare la peggiore di tutte le scelte e invece con il tempo si rivelerà la cosa più sensata che tu abbia potuto fare.
Il coraggio emerge da quello spazio, con serenità, perché in quel luogo della tua mente tu ritorni ad essere un pezzo dell’Universo, e l’Universo non ha paura. Allena la tua disciplina, leggi, fai esperienze, parla con i tuoi mentori. Vedrai pian piano trasformare la tua vita.
L’ultima domanda a cui voglio rispondere è forse la più importante di tutte:
Come faccio ad allargare rapidamente lo spazio tra lo stimolo e la risposta?
Con la meditazione. Abituarsi a fare “vuoto” nella propria mente significa essere presenti nel momento della scelta. La nostra mente è talmente affollata di pensieri e giudizi che spesso non ci diamo il tempo di “riflettere” su nulla. La meditazione crea questo spazio magico che allenta il tempo, anche quando l’esercizio si è “apparentemente” concluso. Se ti abitui a praticarla con una certa costanza vedrai un enorme differenza nella tua capacità di reazione e “creazione” .
Ad esempio le induzioni ipnotiche che precedono le scene del programma FILMATRIX Weekly sono state studiate per guidarti ad allenare questo spazio e accelerarne la crescita. Ecco il motivo per cui dopo le prime meditazioni si cominciano a vedere risultati concreti nella propria vita: in questa fase l’UNIVERSO non ti sta mandando nulla di diverso da prima, ma dopo l’esercizio tu vedi e/o scegli quello che prima non riuscivi a vedere.
Invece le induzioni e le suggestioni che seguono le scene sono appositamente costruite per riempire quello spazio di gratitudine, gioia, aspettativa positiva, e tutto questo attira in quel vuoto proprio ciò per cui stai ringraziando (rispettando i principi della fisica quantistica).
Tu comincia conoscendo te stesso, cosa è veramente importante, cosa fa vibrare le tue corde emotive e poi fai spazio con una qualsiasi forma di meditazione.
Per tutto il resto
Ci rivediamo in giro (prima o poi … in quello spazio)
Virginio
Giovanni Costa
20 Gennaio 2017 (10:12)
sono molto d’accordo sull’allenamento. L’allenamento di qualsiasi cosa ti permette di “rafforzare” quella cosa , quindi credo che sia un fatto di disciplina. Certo se la disciplina non c’è…dove la pigliamo? Insomma un cane che si morde la coda. Secondo me è bene iniziare dalle piccole cose…in questo modo alleniamo il muscolo della volontà .Comunque un bellissimo articolo ..grazie . Giovanni
Virginio De Maio
22 Gennaio 2017 (10:48)
Si certo Giovanni! L’allenamento alla resistenza è uno dei modi. La meditazione è un altro. Accrescere la consapevolezza attraverso la propria esperienza è ancora un altro modo.Penso che ad ognuno si riveli agli occhi quello più adatto. Grazie a te
Erika
7 Maggio 2020 (18:07)
Molto bello dovrò allenarmi per trovare spazio ma mi allenerò a farlo. Voglio che la mia vita prenda un senso e sono sicura che questo percorso mi aiuterà.
Laura
31 Gennaio 2017 (22:28)
Buonasera,credo di aver intuito subito il messaggio del video x la promozione del libro.perché qualche anno fa con molto entusiasmo ho visto THE SECRET, parla della legge di attrazione. Ho appena finito il suo libro,e….si…può aiutare molto,ci credo,perché quando si crede fermamente,i pensieri diventano fatti e cose,non è un caso che abbia comprato il suo libro….ci vediamo in giro. Laura
Virginio De Maio
1 Febbraio 2017 (11:32)
..nulla è un caso Laura ..i puntini li uniremo solo alla fine , quando sarà un nuovo inizio. Ci rivediamo in giro …
Giancarlo
28 Aprilee 2017 (10:50)
Grazie Virginio,
tutto molto vero!
Non è semplice cambiare le nostre “abitudini” alle quali resistiamo….finchè non capiamo che quello a cui resistiamo è quello che ci può far crescere.
Il tema del coraggio lo sento molto mio in questa fase della mia vita….qui ho da lavorarci su e gli strumenti suggeriti possono esserer sicuramente efficaci!
Grazie
P.S.:Sei anche tu intollerante al glutine ;-)?
Virginio De Maio
28 Aprilee 2017 (11:24)
oh oh oh (colpo di tosse!) …troppe coincidenze tra di noi Giancarlo! si ..io celiaco. Chissà cosa vorrà dire ?? Un abbraccio
Ci rivediamo in giro
caterina
22 Maggio 2017 (13:39)
Ciao Virginio: ho acquistato il libro e anche filmatrix weekly. Come posso “incastrare” gli esercizi proposti dal libro e quelli di filmatrix weekly per compiere un percorso che sia l’ottimo?
Grazie,
Virginio De Maio
23 Maggio 2017 (9:42)
Ciao Caterina. L’ideale sarebbe leggere tutta la parte introduttiva del libro e non appena inizia il primo “affluente” cominciare a fare le meditazioni weekly del primo mese e gli esercizi del libro di quell’affluente. La lettura del libro ti durerà così circa 4 mesi ….e accompagnerà le meditazioni, ma credo che tra esercizi proposti nel libro e ..weekly le vibrazioni si innalzeranno in maniera esponenziale . Fammi sapere .
Tanto ci rivediamo in giro
Stefano
4 Settembre 2018 (9:33)
Avete notato che c’e’ sempre questo diabolico telefonino o tablet di mezzo .???
Iniziamo a lanciarli contro un muro di cemento con tutta la forza che abbiamo anche quello dei figli e della moglie o compagna anche se l’avete preso in “offerta” a 750 € su qualche e_commerce . Solo allora vi sentirete liberi al diavolo email cloud messaggi dropbox wathsap sms facebook e notifiche e E con memoria piena da 64 gb. Di ricordi tipo foto ecc… La tecnologia ci distruggerà.!!!
kirsten
14 Novembre 2018 (19:00)
per fortuna mi hanno rubato il mio celluare per la seconda volta ed ora ho molto piu tempo per le mie
meditazioni
Luisella
28 Maggio 2019 (14:38)
Bello, grazie!
Non ho mai amato eccessivamente il cinema, o, per meglio dire, ho amato alcuni film che mi facevano (e mi fanno) riflettere, donandomi spazi ed aperture nuove che mi danno pienezza nuova e gioia nel vivere sulla mia via. Per in film mi occorre tempo: centellino, assorbo e mi lascio assorbire e trasformare nel mio divenire me stessa universo.
Questa modalità di vedere solo alcuni punti appunto di riflessione, mi è nuova e, se visti e pensati col ritmo che mi si confà, lo trovo molto utile e bello.
Grazie, ci rivediamo ovunque quando siamo presenti a noi stessi. Anche io sono celiaca e con gioia: mi riporta alla semplicità della natura rispettata, ascoltata con cui posso essere in relazione vitale e non contaminata dalla presunzione umana.
sabrina zambon
27 Novembre 2019 (9:28)
Per vivere la vita desiderata, oggi ci vuole coraggio.
Sono pienamente d’accordo con te Virginio. A volte però non è sufficiente. E’ da vent’anni che faccio corsi, ho investito una fortuna per ritrovare me stessa, bioenergia, theta healing, costellazioni, pranoterapia, zmr matrice e altro, ma in modo particolare dal 2012 quando ho chiuso l’attività la situazione economica è disastrosa e nonostante abbia provato in tutti i modi a rimettermi nel mondo del lavoro qualcosa mi chiude sempre le porte. Sto cercando di rimanere centrata e consapevole che quello che vedo nella mia vita è lo specchio della mia interiorità, ma a volte come risposta è troppo poco. Grazie mille del tuo lavoro e di quello che ci offri, io ce la metto tutta e confido che questo percorso mi sblocchi. Grazie di cuore
Mariagrazia
8 Maggio 2020 (9:21)
ciao Virginio … posso dire che nella mia vita ho affrontato di tutto sia negativo sia positivo …. moltissime volte il positivo si trasforma in negativo e viceversa … ho avuto una educazione molto rigida ma avendo sempre molto Amore intorno a me … da due famiglie che avevo alla fine sono rimasta da sola .. alle mie spalle non c’è piu nessuno e nemmeno al mio fianco … ma devo dire che ho due figlie e un nipote meravigliosi ….. oggi vivo da sola e quello che mi manca piu di tutto è LA CONDIVISIONE ….. sono molto grata per averti incontrato sulla mia strada e ti ringrazio di cuore per tutto quello che fai e che continui a fare X TE X NOI X ME 😘😘😘
Katia
15 Giugno 2020 (7:27)
Caro Virginio… ti leggo e resto a bocca aperta! ho imparato a fare spazio e a darmi spazio con le tue meditazioni.. le intuizioni arrivano come per magia! ed ormai arrivano ad una velocita’ inaspettata… mi connetto con la natura… che mi parla attraverso I segni… fiori, profumi animali , vento… ieri mentre passaggiavo con mio figlio piu’ grande ho visto 2 pavoni in liberta’… ed ho iniziato a copiare il loro verso… uno strano richiamo di “amore penso” perche’ poi si sono velocemente avvicinati! Valerio mi tirava dicendo “tu sei pazza” ed io come una bambina alle giostre ridevo e rifacevo il verso e I pavoni rispondevano… e ho detto a Valerio “loro mi parlano io li capisco!”… e poi lui mi ha chiesto “perche’ fai cosi’ mamma?”… ed io “perche’ io sono anche questo!”… continuando la passeggiata verso il campo di volo dei droni ho visto fiorni e farfalle… rondini, alberi di banana… api che impollinavano e con I cellulare non smettevo di scattare foto ed ho riempito la memoria… mi sentivo cosi’ connessa alla terra alla vita e alla mia infanzia che il cuore batteva forte! ero piena di gioia e gratitudine! questa e’ la vita… ogni istante e’ prezioso.
con gratitudine sempre verso il meraviglioso lavoro che stai facendo con tutti noi!!! Katia